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STEFANO COMUZZI: "PRIMA MORELLO POI L'EUROPA"

Stefano Comuzzi è uno dei coach di Luca Chiancone. Con lui, tre anni fa, "Chiankong" è passato professionista e con lui, negli ultimi ventiquattro mesi, ha vinto contro Rossetti, Nmomah ed Hermi. E adesso, insieme, si preparano al duello del 13 aprile contro Dario Morello.

“Il match si avvicina! Ieri siamo stati a Milano per un face-off organizzato da TAF, ma appena le telecamere si sono spente siamo tornati a Trieste: la fase di carico è terminata, ma adesso comincia quella di rifinitura. La condizione raggiunta da Luca è ottima e cominciamo a concentrarci sui dettagli”.

Non corriamo troppo, però: partiamo dal face-off. Come è andato?
“Molto bene: Luca e Dario, oltre ad essere bravi con i guantoni, sono bravi anche a parole: hanno saputo gestire le emozioni e si sono punzecchiati con furbizia. Giusto così, perché contribuiscono a creare interesse sull’evento”.

Adesso facciamo l’esercizio opposto: chiudiamo gli occhi e voliamo sul ring dell’Allianz Arena. Che Morello ti aspetti?
“Contro Nmomah non ha mai accettato gli scambi, ma ieri ha promesso pubblicamente che combatterà a viso aperto, senza tirarsi indietro. Speriamo che mantenga la parola: Luca sale sul ring per vincere, ma anche per offrire un grande spettacolo”.

E se invece non la mantenesse?
“Non c’è problema, siamo pronti lo stesso. Se sarà molto difensivo, l’importante è non fare il suo gioco. Quando un pugile combatte in quel modo non ci si può buttare in avanti e tirare una valanga di colpi: vorrebbe dire cadere nella trappola”.

Ma Luca è un attaccante nato…
“E’ vero, ma sa combattere anche in altri modi. E’ un pugile completo. Ho letto la tua intervista al papà di Morello e ho visto che ritiene Luca un pugile monocorde: non è così”.

Fammi un esempio.
“Ad ogni match riesce a capire il modo in cui conviene combattere. Con Rossetti, per esempio: il knock-out nella prima ripresa è stato deciso tatticamente. Ti racconto come è andata?”

…sarebbe un bel dietro le quinte!
Erano le nove della sera prima del match ed io e Luca eravamo al ristorante. A un certo punto mi guarda e mi dice: “ho pensato una cosa: io questo match voglio chiuderlo nel primo round”. Detto fatto.

Però in quel caso la potenza ha aiutato…  
Certo, quella è la caratteristica principale di Luca: gli basta un colpo per chiudere qualsiasi incontro. Ma non c’è solo la potenza: è anche molto intelligente. Auguro a Morello di rimanere concentrato per tutti e dieci i round, perché Luca ha le qualità per vincere il match in ogni momento. E poi questa volta è sfidante…”.

Già: per combattere per il titolo del Mediterraneo, come da regolamento, ha dovuto lasciare vacante la cintura italiana.

“…ed essere campione o sfidante influisce molto sul piano mentale. Negli incontri con Hermi – grazie a cui è cresciuto tantissimo – aveva addosso molta pressione perché doveva difendere il titolo. Adesso, invece, il ruolo di underdog lo rende molto libero: sono convinto che sarà un vantaggio”.

A proposito di Hermi, i verdetti (pari il primo match, perso di un soffio il secondo) non gli sono andati giù e ha detto che farà il tifo per Luca sperando nella trilogia…
“Hermi è indubbiamente un pugile di qualità, ma il terzo match non ci interessa. In caso di vittoria a Milano punteremo direttamente all’Europa, senza altre tappe intermedie”.

 

A costo di andare combattere all’estero, con tutti i rischi del caso?
“Assolutamente sì. Luca è pronto e questo è il suo momento. Ma prima bisogna battere Morello”.

Niccolò Pavesi
Giornalista Sportivo, DAZN

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