CANELO TORNA A MAGGIO - I 5 CANDIDATI
Negli ultimi giorni il campione unificato dei pesi supermedi sta facendo parlare di sé.
Oltre al possibile riavvicinamento a Matchroom Boxing (e quindi a DAZN) è in atto il consueto “fanta-avversario” per capire chi sarà il suo prossimo rivale nel tradizionale appuntamento del Cinco de Mayo.
Per adesso l'unica dichiarazione ufficiale sul tema è che “si tratterà di un pugile americano”. I supermedi professionisti in America sono millecinquecento (fonte Boxrec) ma, se ci concentriamo sulla top10 dei rankings il cerchio si restringe a pochissimi nomi.
I candidati sono cinque: Charlo (Jermall), Benavidez, Berlanga, Andrade e Munguia.
“Ma Benavidez, Berlanga e Munguia non sono americani!”. Obiezione respinta: Benavidez ha origini messicane ma è nato a Phoenix, Berlanga è uno dei tantissimi portoricani di seconda generazione cresciuti nella periferia di Brooklyn e Munguia è messicano al 100%, ma ormai combatte quasi esclusivamente nel mercato americano.
Tre di questi cinque nomi sembrano improbabili. Andrade si sta ancora leccando le ferite dopo la batosta con Benavidez e Charlo, pur desideroso di vendicare suo fratello, non si sbilancia (“al momento non c’è niente di concreto, rilassatevi…”). Quanto a Berlanga, picchiatore imbattuto in 22 incontri (con 17 ko), ci sono molti dubbi: a livello mediatico Messico vs Porto Rico è oro, ma a livello sportivo Berlanga non ha ancora battuto un top-fighter e perciò, a rigor di logica, non può essere pronto per la sfida al vertice assoluto.
E allora, ironia del destino, rimangono proprio i due messicani.
Benavidez attende Canelo da tre anni e si è dimostrato un pugile pericolosissimo anche in serie A: fisico, esplosivo e intelligente, “Bandera Roja” ambisce legittimamente al dream-match. Ciò nonostante, il suo manager Sampson Lewcowicz è convinto che Alvarez si stia clamorosamente tirando indietro (“e la sua immagine ne risentirà”).
Quanto a Munguia, dopo anni passati distruggendo avversari più o meno mediocri, ha finalmente cambiato marcia e campionato: ha inflitto a Ryder trattamento più duro di quello riservatogli Canelo (quattro atterramenti prima dello kot al nono round) e, prima di quel match, ha superato anche "nonno Derevyanchenko", vecchio ma ancora granitico. A ventisette anni e dopo 43 vittorie dominanti (di cui 34 per ko) è il momento giusto per cercare la gloria.
Maggio si avvicina e il mistero si infittisce.
Il sipario, comunque, si alzerà entro le prossime due settimane: un grande incontro deve essere pubblicizzato e per farlo servono almeno due mesi. Il reality sta per finire: non si può aspettare oltre.
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